CNC o robot … questo è il dilemma?
Le fonderie che decidono di investire nella sbavatura automatica si trovano di fronte a una domanda chiave: qual è la tecnologia corretta per le mie esigenze?
La decisione cruciale su ciò che è meglio per il reparto di finitura molte volte viene presa in base alle tendenze generali del mercato dell’automazione, più che su un’analisi dettagliata delle esigenze specifiche della fonderia.
L’era dei robot: pro e contro di questa soluzione
In un’era in cui i robot (antropomorfi, cobots, scara, esapodi e altri) stanno entrando in ogni angolo del settore, abbinati a software di Intelligenza Artificiale e sistemi di visione per sostituire il lavoro umano, molto spesso sembra che la robotica sia la scelta giusta in tutte le operazioni per il passaggio dal manuale all’automatico.
Infatti, grazie alla loro estrema flessibilità simile a quella dell’uomo i robot possono quasi sostituire l’operaio in tutti i lavori, e se utilizzati in combinazione con il sistema di visione e l’intelligenza artificiale possono raggiungere un livello di affidabilità senza pari.
Ciò che molte volte non viene adeguatamente preso in considerazione è che hanno anche dei limiti tecnici dovuti al loro design che potrebbero non rivelarsi una soluzione adeguata per certe applicazioni.
Le reali esigenze di una fonderia
Nel mondo della fonderia, dove si svolgono quotidianamente operazioni pesanti come il taglio continuo su materiale duro (ghisa sferoidale o acciaio inossidabile) o ad alta produttività (soprattutto per le aziende del settore automotive) una soluzione che ha caratteristiche simili alle macchine utensili da sempre utilizzate nella lavorazione dei getti è probabilmente di gran lunga migliore di un sistema robotico.
D’altra parte, quando la finitura riguarda fusioni complesse prodotte con molteplici anime è richiesto un braccio robotico dotato di piccoli strumenti in grado di raggiungere anche le aree più critiche.
Lo studio di fattibilità deve essere svolto da esperti
Come abbiamo visto, ogni fonderia è un mondo a sé e quindi la soluzione migliore per il reparto di sbavatura va presa solo dopo un adeguato studio di fattibilità, effettuato da esperti del settore in grado di analizzare e tenere in considerazioni più variabili come:
- Mix di prodotti
- Volumi
- Modello di business della fonderia
- Operazioni richieste
- Conoscenza ed esperienza nell’automazione
- Competenze del personale
Lo studio di fattibilità dovrebbe essere preparato, infatti, da persone con una profonda esperienza nel mondo della fonderia; in quanto affidarsi a chi ha installato centinaia di celle robotiche per diverse applicazioni (manipolazione, assemblaggio, verniciatura ecc.) ma si sta confrontando per la prima volta con l’ambiente della fonderia potrebbe rivelarsi fallimentare.
I calcoli su carta e le simulazioni 3D possono aiutare molto, ma se non adeguatamente supportati da una forte esperienza sul campo non funzioneranno.
Nonostante la fonderia sia una nicchia di mercato queste persone possono dimostrare, con casi reali, l’esperienza maturata negli anni in ogni soluzione di finitura automatica disponibile (CNC / robotica / SPM).
In definitive, la domanda chiave non è CNC o robot, ma chi sono le persone giuste da contattare quando si vuol passare dal manuale all’automatico?